"Per la nostra agricoltura le api sono più importanti del fertilizzante". Questo è uno dei principi che noi agricoltori abbiamo molto a cuore e ora anche la scienza lo conferma.
Secondo uno studio pubblicato da PLOS ONE, per la buona riuscita di un raccolto le api sono più determinanti dei fertilizzanti, infatti è stato evidenziato che la mancanza di impollinazione influenzi la produzione di frutti molto più della mancanza di sostanze nutrienti e acqua.
La scoperta conferma ancora una volta che la diminuzione del numero di api avrà effetti disastrosi sull'agricoltura.
Noi agricoltori abbiamo bisogno dell'impollinazione degli insetti per essere in grado di produrre un raccolto da mettere sul mercato. Se la disponibilità di api continuerà a scarseggiare, in futuro saremo costretti ad affittare arnie da miele e questo, per i consumatori, si tradurrebbe in un aumento dei prezzi.
In totale nell’Unione Europea c’è stata una diminuzione di alveari negli anni scorsi che ha superato il 50 per cento. In Italia questa cifra si attesta sul 20/30 per cento. Anche negli Stati Uniti si aggira intorno al 30 per cento, in Giappone al 25 per cento. In Sudamerica e in Africa l’incidenza negativa di questo problema è decisamente ridotta o nulla perché in quei territori è minore l’impatto delle cause di inquinamento ambientale e anche le razze di api sono più resistenti al loro principale parassita chiamato Varroa.
Le api e gli altri insetti saranno anche piccoli, ma il loro impatto sul nostro fabbisogno alimentare è chiaramente enorme. È importantissimo rilevare i molti problemi che sorgono dalla loro diminuzione, perché gli uomini non sono affatto accondiscendenti quando si tratta delle restrizioni del consumo di un alimento.