L’agricoltura produttrice di beni e servizi pubblici rivolti al cittadino: il caso degli Agrinido e Agriasilo
Sulla linea di una Politica Agricola Comunitaria che mette al centro l’agricoltura come produttrice di beni e servizi pubblici e non solo di prodotti di qualità, le Politiche di Sviluppo Rurale stanno puntando ormai da anni sull’ampliamento dei servizi alla persona. E’ anche per questo che, negli ultimi anni, si stanno diffondendo una serie di servizi alternativi per la cura dei bambini nelle aree rurali. In Italia gli agrinido rappresentano un importante tassello dello sviluppo rurale, concorrendo, tra l’altro, al processo di diversificazione economica che interessa le aziende agricole che sperimentano nuove fonti di reddito alternative alla produzione. E’ inoltre uno dei tanti casi in cui l’agricoltura offre un servizio pubblico ai cittadini.
Sono già cento gli agrinido nel paese. Le strutture italiane pioniere, sulle esperienze della Danimarca e della Svizzera sono partite dalla provincia di Torino negli anni Novanta e si sono diffuse in tutte il paese. L’ultima regione ad aver adottato un regolamento attuativo al riguardo è l’Abruzzo.
“Negli armadietti dei piccoli scolari dunque non ci sono più solo colori e quaderni ma anche rastrelli per lavorare la terra e stivali di gomma per stare più comodi, se piove.”Adelaide Baccile
Che cosa si intende per Agrinido o Agriasilo?
Un agrinido è un asilo realizzato in un’azienda agricola. L’agrinido, come un normale asilo nido, accoglie i bambini fino ai tre anni di età, mentre l’agriasilo è dedicato ai bambini più grandi, dai 3 anni in su. Come accade spesso in questo paese, l’idea nasce su una carenza: gli asili pubblici. Il ciclo è quello dei nidi classici: la colazione, il sonno pomeridiano, il cambio. La differenza la dà il luogo, la dà la presenza di animali, la offre una crescita al ritmo naturale delle stagioni, a contatto con la terra e i suoi prodotti. Le classi di un agrinido hanno meno bambini. C’è il teatro nella natura, l’agriludoteca, dove si realizzano giochi di fantasia con il solo uso di prodotti naturali; poi i laboratori di riciclo creativo, la preparazione del pane e della pasta, la semina, la coltivazione dell’orto, le lezioni sulla filiera del frumento, l’aromaterapia e la fitoterapia. Si applica la pet therapy (zooterapia), l’attivazione dell’orto sensoriale e didattico per insegnare il senso del tempo, della pazienza e la capacità di ascolto della natura. La mensa usa i prodotti dell’azienda agricola, dell’orto, del frutteto, del pollaio e della stalla. Nelle aree montane e svantaggiate, dove esiste una reale necessità di servizi educativi alla prima infanzia, l’agrinido permette di far crescere i propri figli in un continuum con l’ambiente familiare. Nelle periferie urbane, dove le liste di attesa dei nidi già esistenti sono affollate, la nuova struttura permette ai padri e alle madri sensibili alla cultura del rurale di invertire il moto campagna-città.
E’ un deciso passo in avanti nell’offerta sociale rivolta alle famiglie e nell’integrazione tra attività agricole ed attività sociali quali i servizi educativi alla prima infanzia. Le fattorie didattiche si rivelano così una vetrina per la nuova agricoltura e creano, attraverso il contatto con il mondo della scuola, una rete di relazioni fra produttori e giovani consumatori, che possono riscoprire il valore culturale, ecologico e identitario dell’agricoltura e del mondo rurale.
Normativa su agrinido ed agriasilo
L’attività di agrinido è regolata dalla Legge Quadro n.328/2000 (all’interno della quale vengono esplicitati gli standard minimi per gli asili nido) e successivi recepimenti da parte delle Regioni (non tutte le Regioni hanno recepito la legge). Gli standard anche per gli agri-asili potrebbero riguardare: la ricettività minima e massima delle strutture e l’orario di servizio; l’esistenza di un coordinatore; i requisiti degli assistenti e degli educatori impiegati nell’erogazione del servizio; il collegamento con altri servizi/strutture operanti sul territorio; gli obblighi della struttura nei confronti dell’assistente/educatore (rispetto dei contratti collettivi del lavoro, di sicurezza e di tutela sul lavoro, di previdenza); le caratteristiche e la localizzazione della struttura dove viene svolto il servizio (metri quadro per bambina / bambino per le superfici interne ed esterne, numero e tipologie di abitazioni, arredi, attrezzature, delimitazione e accesso aree, ubicazione lontano da fonti inquinanti di vario genere); il rispetto delle norme vigenti in termini di urbanistica, di edilizia, di sicurezza degli impianti, attrezzature e arredi e il possesso delle dovute autorizzazioni (Comune, ASL e / o altri Enti Locali); altri requisiti quali l’approvazione della tabella dietetica da parte della ASL, procedura acquisto di alimenti, ecc.
Agrinido ed Agriasilo quali segnali di evoluzione nel concetto di multifunzionalità in agricoltura
La prospettiva di realizzare servizi dedicati ai più piccoli all’interno di un’azienda agricola con gli agrinido e gli agriasilo rappresenta quindi una nuova frontiera dell’agricoltura multifunzionale.
Negli armadietti dei piccoli scolari dunque non ci sono più solo colori e quaderni ma anche rastrelli per lavorare la terra e stivali di gomma per stare più comodi, se piove.