Il mercato del latte è in crisi ma l’azienda cresce
NON SOLO LATTE MA ANCHE AGRITURISMO E RISTORAZIONE: UN PERFETTO ESEMPIO DI AGRICOLTURA MULTIFUNZIONALE
Stefano Trinei, classe 1990, giovane imprenditore agricolo alla guida dell’azienda umbra a conduzione familiare, rappresenta un caso esemplare di come gli allevatori umbri di bovini da latte possono fronteggiare la crisi del comparto lattiero-caseario con successo.
Una Laurea in Economia, la giovanissima età, zero esperienza sul campo, ma Stefano ha un solo obiettivo: fare della proprietà di famiglia fra le colline umbre un’azienda agricola. La passione per gli animali ed il sogno di sempre si materializzeranno di lì a breve in una modernissima stalla per l’allevamento di bovini da latte come racconta lo stesso Stefano:
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“Abbiamo 50 vacche di razza frisona che conosciamo una ad una e che chiamiamo per nome. Gli abbiamo costruito una splendida stalla in legno lamellare perché si integrasse alla perfezione nel paesaggio circostante. Le attrezzature sono all’avanguardia sotto ogni punto di vista: mungitura automatizzata con robot, raschiatori automatici per la pulizia della lettiera, auto-alimentatori esterni con riconoscimento personalizzato di ogni singolo capo. Tutto ciò consente di ottenere un prodotto quanto più sicuro e garantito possibile e al tempo stesso permette un benessere assoluto degli animali.”
Come per la maggioranza delle stalle umbre il prodotto viene conferito ad una cooperativa che si fa carico del ritiro in azienda di tutto il latte prodotto. Elemento che da un lato comporta il vantaggio di non doversi preoccupare della collocazione della produzione sul mercato, dall’altro espone al rischio di un improvviso calo del corrispettivo per litro di latte, stabilito da un unico “cliente”. Recentemente, infatti, si è scesi sotto i 40 cent/lt portando a rischio fallimento molti allevatori umbri. Ma come può un’azienda agricola a conduzione familiare sopportare la recente crisi del settore latte che ha colpito soprattutto l’Umbria?
“La cosa fondamentale è differenziare la propria attività – dice Trinei – nell’ottica di ridurre la dipendenza dalle singole attività e dalle rispettive fluttuazioni di mercato. Ad esempio, la nostra realtà non è fatta solo di allevamento di bovini da latte ma anche di un Agriturismo ed un Ristorante. L’agricoltura a mio avviso non vende solo prodotti agricoli ma offre esperienze enogastronomiche e momenti di vita agreste. In Italia abbiamo la fortuna di essere caratterizzati da una grande varietà di identità locali, ciascuna con la propria storia, il proprio paesaggio ed i propri prodotti tipici da raccontare. Questi elementi rappresentano importanti opportunità di business che un’azienda agricola non può trascurare. Per di più, noi abbiamo puntato molto anche sullo sport all’aria aperta, essendo una famiglia di grandi sportivi.”
L’Umbria è una delle regioni italiane con la più alta concentrazione di agriturismi e la ristorazione non gode certo di scarsa concorrenza. Come si può riuscire nell’intento di differenziarsi dalla massa in un tale contesto? Quali fattori portano ad ottenere un tale successo in ambiti già abbastanza inflazionati?
“Nel nostro caso alla base di tutto c’è la location, quella non si crea, al massimo la si può interpretare. L’agriturismo sorge, infatti, proprio su una cresta collinare nel cuore verde dell’Umbria, a 650 metri sul livello del mare, scopre a nord-est le vette appenniniche del Parco del Monte Cucco e a sud-ovest la digressione di colline che giunge fino alla pianura sotto la città di Assisi. Il tramonto da lassù è magnifico tanto che abbiamo deciso di dare questo nome al ristorante (Il Tramonto). L’agriturismo invece prende il nome dalla località, Monte della Dea. Il tutto si trova all’interno de “Il Sentiero Francescano della Pace” e vicino allo splendido borgo di Giomici, un’area ricca di castelli, di torri medievali e di santuari. Boschi e foreste tutt’intorno, per chilometri. Una ricchissima fauna selvatica che vanta anche la presenza di diversi esemplari di lupo.”
Ed il valore aggiunto dell’imprenditore a quello che il territorio già offriva?
“è stato quello di puntare sui sapori e sulla cucina di una volta, materie prime a chilometro-zero, prodotti tipici locali. Abbiamo ideato e realizzato una piscina panoramica ed un campo da tennis, l’ideale per chi intende trascorrere una vacanza all’insegna dell’attività fisica e dello sport. Non ultimo, creiamo molti eventi che richiamano moltissime persone, anche grazie alla viralità che contraddistingue la comunicazione nei social network.”
Quindi una fiorente attività agrituristica e ristorativa alimentata anche attraverso internet, ma la produzione del latte che ruolo ricopre nelle future proiezioni dell’impresa?
“Resta inteso che l’allevamento è il punto focale dell’azienda, il nostro fiore all’occhiello. In prospettiva, l’azienda ha l’obiettivo di realizzare un caseificio per trasformare la materia prima in formaggi e latticini vari ed un punto vendita diretto dove il consumatore prima di assaggiare potrà capire come un filo di fieno buono, passando attraverso un animale sano, si trasforma in latte e derivati di qualità.”