La call 2016/2017 del programma Horizon 2020 per accedere agli strumenti di finanziamento europei dedicati alle micro-piccole-medie imprese punta su innovazioni dirompenti e sostenibilità dei processi produttivi: supporto alla ricerca, alla competitività e al potenziale innovativo delle PMI sono gli interventi pensati per il sostegno dell’agricoltura che (r)innova.
Lo strumento SME e la scoperta delle piccole-medie imprese
Con l’introduzione dello strumento SME (Small Medium Enterprises) l’Europa compie un passo in avanti nel ridurre la distanza tra le opportunità di fundraising e la realtà del tessuto socio-economico europeo, soprattutto italiano: protagoniste dell’intervento sono infatti le PMI 1Per essere considerata una SME (Small Medium Enterprise) ed avere accesso al co-finanziamento è necessario avere meno di 250 dipendenti, un fatturato annuale minore di 50 milioni di euro e/o un bilancio annuale inferiore a 43 milioni di euro. Cfr. http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2003:124:0036:0041:EN:PDF, Annex“>(singole o cooperanti con altre imprese o con enti di ricerca e università), che vengono chiamate a presentare il proprio progetto per ottenere non solo sostegno economico fino al 70% dell’investimento totale ma anche soluzioni business per aumentare la propria visibilità sul mercato. In caso di esito positivo infatti le aziende partecipanti possono beneficiare anche di un programma di formazione per sviluppare e migliorare l’efficienza delle proprie capacità di business (coaching) e per acquisire nuove competenze in linea con le dinamiche del mercato (mentoring). Al fine di sostenere la creazione di un prodotto ready-to-market l’intervento vuole dunque coprire l’intero ciclo di innovazione dell’impresa, articolandosi in tre fasi suddivise in quattro scadenze annuali2I bandi sono sempre aperti (open calls) nel biennio di riferimento e, in caso di primo esito negativo, è possibile ripresentare la proposta alla scadenza successiva. Cfr. http://ec.europa.eu/easme/en/horizons-2020-sme-instrument:
- Fase 1 (6 mesi): avviamento di una verifica teorica (proof-of-concept) sulla fattibilità e sulle potenzialità economiche e innovative del progetto. In questa fase l’azienda sceglie il proprio campo (topic3http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/h2020/ftags/sme_instrument.html#c,topics=flags/s/SME/1/1&+callIdentifier/desc) di riferimento tra quelli proposti e presenta il proprio progetto telematicamente accedendo al Participant portal4http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/funding/sme_participation.html e seguendo una procedura guidata per la compilazione del form amministrativo e dell’allegato tecnico in cui si inseriscono rispettivamente i dati aziendali e i dettagli del progetto. Per l’accesso alla compilazione sono necessari un user account ECAS5https://webgate.ec.europa.eu/cas/eim/external/register.cgi, che è il Servizio di autenticazione della Commissione europea, e la creazione di un PIC, un codice identificativo univoco dell’azienda partecipante. Il co-finanziamento erogato in caso di riuscita positiva della proposta è di 50000 €, corrispondenti al 70% dei costi eleggibili sostenuti (max €71.249), versati all’impresa tramite un prefinanziamento (entro 30 gg. dall’inizio della convenzione) ed un saldo finale (entro 90 gg. dalla presentazione del report finale).
- Fase 2(12-24 mesi): attuazione vera e propria del progetto (development & demonstration). In questa fase l’azienda può sviluppare il proprio business innovativo realizzando concretamente il prodotto, il servizio o il processo produttivo market-ready ottenendo una sovvenzione da € 500000 a 2.5 milioni, calcolata come un co-finanziamento al 70% dei costi eleggibili (o al 100% nel caso in cui la componente di ricerca sia preponderante). Gli importi saranno erogati in più fasi (prefinanziamento, rate intermedie e saldo finale) e saranno calcolati in relazione al business plan e ai report periodici di spesa presentati dall’azienda. La proposta può anche essere inoltrata direttamente in questa fase seguendo l’iter di presentazione del progetto indicato nella prima fase, che rimane comunque raccomandata al fine di avanzare un business plan ben motivato.
- Fase 3: supporto nell’accesso al mercato (go-to-market). In questa fase, facoltativa e non consequenziale rispetto alle altre, le aziende non ricevono sovvenzioni (grants) ma possono essere indirizzate a beneficiare di strumenti finanziari o ad accedere a mercati specifici tramite attività di formazione e di supporto dedicate.
I fondi per il settore agricolo: i topic di riferimento
I campi di riferimento a cui l’intervento SME si rivolge sono molteplici ma riconducibili ad alcuni parametri fondamentali: eccellenza, innovazione, impatto e qualità dell’attuazione progettuale sono i principi che guidano il programma di sostegno e rappresentano quindi anche i criteri utilizzati per la valutazione dei progetti presentati. La sostenibilità, la bio-economy, l’ICT (Infomation and Communications Technology), la ricerca scientifica e l’efficienza energetica ricoprono perciò un ruolo fondamentale poiché sono le sfide con cui il tessuto economico delle piccole e medie imprese, agricole e non, si confronta quotidianamente per rimanere al passo con l’evoluzione di un mercato che muta, e che mutando richiede nuove competenze ed investimenti sempre più dinamici. L’accesso allo strumento di co-finanziamento SME prevede la scelta di un topic, di un quadro di riferimento per l’idea che si vuole realizzare; all’agricoltura è dedicato un topic specifico contraddistinto dal codice SMEInst-07-2016-2017, il cui scopo è favorire il potenziale innovativo delle PMI per migliorare la sostenibilità e la competitività del settore agricolo e forestale, dell’agri-food, dei prodotti e dei processi bio-based, ovvero derivati da risorse biologiche rinnovabili (“Stimulating the innovation potential of SMEs for sustainable and competitive agriculture, forestry, agri-food and bio-based sectors6http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/h2020/topics/6118-smeinst-07-2016-2017.html”). In particolare questo topic si rivolge a progetti che sviluppano soluzioni sostenibili e convenienti per una produzione agroalimentare salubre e di qualità, efficienti dal punto di vista dello sfruttamento delle risorse naturali, che favoriscono il recupero della diversità biologica e che risultano funzionali ad un utilizzo razionale delle componenti energetiche. Nello specifico viene riservata particolare attenzione alle innovazioni che investono sulla difesa integrata delle colture, sulla produzione e lavorazione alimentare eco-sostenibile, sulla riduzione della perdita delle risorse biologiche rinnovabili derivate dal food processing e dai rifiuti di produzione, e sulla valorizzazione delle medesime. Accanto alla sostenibilità, che costituisce il focus su cui la call dedicata all’agricoltura si sviluppa, il programma di sostegno propone nei differenti topic altre sfide rivolte alle innovazioni informatiche particolarmente dirompenti, che possano creare nuovi mercati e nuovi sistemi di valore, allo sviluppo e all’immissione sul mercato di prodotti e processi derivati da tecnologie bio-based, alla creazione di sistemi energetici efficienti e a basso impatto ambientale, tutte tematiche particolarmente interessanti per molte delle piccole realtà agricole che costituiscono il tessuto del comparto economico primario.
L’accesso al co-finanziamento Horizon 2020-SME in Italia
Le criticità che l’accesso allo strumento SME presenta nella realtà italiana sono perlopiù riconducibili ad un’ancora insufficiente infrastruttura della rete internet nelle aree rurali, che costituisce un forte limite sia per una compilazione adeguata7Alcuni suggerimenti per una corretta presentazione della proposta: http://ec.europa.eu/easme/en/news/sme-instrument-6-lessons-learnt-first-evaluation-are-also-tips-applicants del business plan richiesto dal bando sia per l’applicazione delle tecniche di smart agriculture; l’utilizzo delle nuove tecnologie e dell’ICT per l’agricoltura di precisione consentirebbero infatti di migliorare la razionalizzazione e l’utilizzo delle risorse rispondendo così alle tematiche inerenti alle sfide del programma di co-finanziamento europeo; ciononostante, in occasione della scadenza del 17 giugno 2015 interna al programma SME del precedente biennio 2014/2015, l’Italia si classificava prima sia per il numero di progetti presentati (426) sia per il numero di imprese beneficiarie (96) della somma di 50000€ previsti per la prima fase, mentre, alla scadenza finale di novembre 2015, si classificava seconda per il numero di PMI selezionate a ricevere le sovvenzioni previste nella fase 2 dell’intervento (20 aziende italiane su 125 aziende europee scelte solo nel 2015 per il benefit compreso tra 0.5 e 2.5 milioni di euro). Questi numeri dimostrano la reale fattibilità dell’accesso al co-finanziamento europeo per le PMI italiane che pur nella loro frammentarietà già svolgono un ruolo di primaria importanza nell’economia delle zone rurali e, in questo modo, vedono concretizzarsi la possibilità di investire con maggior forza nell’innovazione e nella competitività sui mercati internazionali.
Note