Conosciuto con il nome scientifico Citrus aurantium, l'arancio è un albero appartenente alla famiglia delle Rutaceae, il cui frutto è l’arancia, il Citrus sinensis.
Il termine arancio deriva dal persiano naranq, una parola di origine sancrita (nagaranja) che vuol dire “cibo preferito dagli elefanti”, e dal latino aurum(letteralmente tradotto "oro").
Le sue origini si collocano in Cina, da dove attraverso la via della seta giunse in Europa .Gli antichi Romani e molte altre popolazioni conoscevano l’arancio sia come albero da frutto che come pianta ornamentale (tanto che gli agrumeti erano chiamati giardini).
In Sicilia, assunse il nome di melarancia o di portogallo, fu impiantato dagli Arabi intorno al IX sec d.C. e la sua coltivazione con il tempo si diffuse in tutta l'isola.
In maniera semplicistica le arance si possono suddividere in dolci e amare, le seconde delle quali si differenziano in maniera particolare per la presenza di spine e le foglie con picciolo alato.
La pianta può assumere un altezza anche di 10 metri, con una folta chioma di foglie lucide; i fiori, piccoli e di colore bianco, assumono un significato di purezza, tanto da essere utilizzati spesso per simboleggiare la castità delle spose.
Ogni anno la pianta produce all’incirca 500 frutti, alcune varietà con ciclo biennale.
Il frutto è ricoperto da una spessa buccia butterata di color arancione, la cui superficie interna è invece bianca e spugnosa; la polpa è costituita di piccole vescichette piene di liquido ed è suddivisa in spicchi separati da una sottile pellicola trasparente.
Le varietà di arance dolci si possono catalogare in base a diversi parametri: come ad esempio il colore della polpa che ci consente di distinguere fra quelle a polpa bionda (come le Ovale o le Valencia Late) e quelle rosse (come la Rossa di Sicilia, le Moro e le Sanguinello); se invece consideriamo il momento in cui il frutto arriva a completa maturazione abbiamo le precoci, che maturano a metà novembre (ad esempio la Navelina e la Skaggs Bonanza) e le tardive, che invece aspettano maggio e oltre (come le Valencia Late); anche il contenuto di acidi e la presenza o meno dell’ombelico (dovuto alla formazione di un secondo frutto che cresce unito)sono un carattere distintivo.
L’arancio risulta essere l’agrume più coltivato e il più consumato al mondo.Al primo posto tra i paesei produttori troviamo il Brasile con 18 milioni di tonnellate l’anno, seguono gli USA, la Cina, l’India; l’Italia è all’ottavo posto (2,5 milioni): qui si coltivano le famose varietà di Arancia rossa di Sicilia (marchio IGP) e di Arancia di Ribera, marchio DOP.
L’arancia si presta a diversi tipologie di consumo, infatti si mangia sia al naturale sia cucinata in marmellata o salsa; il suo succo è molto diffuso come bevanda; anche la buccia, viene utilizzata in cucina, come aromatizzante per cibi o liquori o candita, e la sua essenza è molto apprezzata per realizzare profumi.
L’arancio è un frutto estremamente ricco di acqua e di minerali come potassio e ferro; è inoltre ricco di carotenoidi, acido pantotenico e ovviamente di vitamina C.